
11 Mar Vinitaly 2022: perché bisogna esserci.
Dopo due anni di pandemia, questo Vinitaly 2022 – dal 10 al 13 aprile – sembra essere quello della rinascita per le cantine vinicole, i buyer e la stampa. Non che il mondo del vino si sia fermano, tutt’altro, come rivelano i dati Istat, che inquadra un 2021 da record con un export ad oltre 7 miliardi di euro. Il dato di fatto, tuttavia, è che in questi due anni, a causa della contrazione della domanda da parte dell’Horeca e dei mercati internazionali, il settore non ha sfruttato delle potenzialità di crescita rimaste congelate. Non solo, perché c’è anche una parte emotiva apparentemente più stemperata quest’anno. Con la variante Omicron che allenta la presa e le minori restrizioni governative la sensazione è si possa ripensare agli eventi internazionali del vino con più serenità. Cosa che può favorire le Relazioni Pubbliche e il business.
Il Vinitaly riapre a formula piena per accogliere oltre 4.000 cantine e buyer provenienti da tutto il mondo. Sessanta i Paesi coinvolti, dall’Europa agli Stati Uniti, da Singapore al Giappone, dall’Eurasia fino agli emergenti mercati africani. Ancora di più rispetto agli anni scorsi quest’anno occorre esserci per sfruttare tutto il potenziale rimasto comunque congelato.
«Stiamo riscontrando un alto tasso di fiducia e di aspettativa sia da parte degli operatori internazionali che dalle aziende espositrici. Ad ora – commenta il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani – abbiamo già l’adesione di delegazioni che coprono le aree di Canada, Usa con particolare riguardo a Midwest, West Coast e Texas, oltre che Singapore, Malaysia e, per l’Europa, di Regno Unito, paesi Scandinavi, Danimarca, Paesi Bassi, Germania, Svizzera e da alcuni dei paesi più interessanti dell’Est Europa, ad iniziare dalla Polonia. Inoltre, stiamo lavorando con il ministero degli Affari esteri per creare un corridoio specifico col Giappone che favorisca la presenza degli operatori del Sol Levante. Stiamo ricevendo riscontri molto positivi dalla regione eurasiatica e da quelle piazze potenzialmente interessate al vino tricolore che erano in stand by a causa delle limitazioni. Inoltre, in questi giorni abbiamo chiuso un accordo di collaborazione strategica con alcune aziende espositrici per l’attuazione di un ulteriore piano straordinario di incoming dal valore di 1 milione di euro».
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COME HANNO FATTO LORO