12 Giu Il fantasma del castello di Trezzo sull'Adda
Sullo sfondo, appena dietro la centrale idroelettrica, si staglia la torre di quello che un tempo fu una roccaforte dei Visconti. Nelle segrete ancora visitabili del castello vi trovò la morte il crudele Bernabò Visconti, avvelenato dal nipote Gian Galeazzo: Anno Domini 1385. Una zuppa di fagioli, servita nella cella del castello, gli fu fatale. La crudeltà di Bernabò era ben risaputa nella zona. Non ultimo l’omicidio di una delle sue figlie Bernarda Visconti, murata viva a Porta Nuova, colpevole di aver tradito un marito impostole dal padre, Giovanni Suardo, con un giovane cortigiano, Antoniolo Zotto. Questa, appena accennata, la vita di Bernabò Visconti che passò alla storia come un Signore crudele e sanguinario. E proprio questa sua triste fama, che l’accompagna ancora oggi, fa immaginare che il fantasma apparso nel 2004 al castello di Trezzo possa essere il suo. La “presenza” fu fotografata dal Crop Circle di Milano, un gruppo di esperti ed appassionati ricercatori di fenomeni “paranormali”, durante una visita al maniero. L’8 settembre 2004 furono scattate diverse fotografie, una delle quali in fase di sviluppo, rivelò qualcosa di incomprensibile. La pellicola aveva impressa un’immagine antropomorfa. Una sagoma, forse di un uomo d’armi, forse di un nobile. Il gruppo sottopose l’immagine all’analisi del Centro di Investigazione Occulta che sembrò testimoniare la non manipolazione della foto e che trovò delle analogie fisiognomiche con la statua di Bernabò conservata nei Musei del Castello Sforzesco di Milano. Che ognuno tragga le proprie conclusioni. Certo è che scendere nei sotterranei del castello, e chi scrive può testimoniarlo, è un’esperienza ricca di arcano e inquietante fascino.
LE LEGGENDE SULLA FIGURA DI BERNABO’
Secondo le narrazioni, che nei secoli hanno descritto la figura di Bernabò, il sanguinario Signore di Milano sembra fosse solito gettare i corpi agonizzanti dei nemici e delle giovani fanciulle, con cui giaceva per una sola notte, nei pozzi delle segrete del castello. Ancora oggi sono visibili delle chiazze rosse sulle pareti, sangue rattrappito delle sue vittime. In realtà si tratterebbe di muschi rossastri che ben si sposano con le leggende del castello. Altra storia tristemente nota è quella della “stanza della goccia”. Le prigioni infatti sono allo stesso livello dell’Adda, quindi è facile immaginare l’alto tasso di umidità dei sotterranei. Ebbene secondo la leggenda i prigionieri che non volevano collaborare subivano questa atroce tortura: venivano legati sotto la goccia che lentamente, giorno dopo giorno, scavava loro un buco nel cranio. Viste le condizioni di vita, però, è più facile pensare che i malcapitati morissero molto prima.
INFORMAZIONI UTILI
Castello Visconteo di Trezzo sull’Adda, Autostrada A4 Milano-Venezia – uscita Trezzo. Per la visita al castello: Proloco TrezzoVia C. Biffi, 4 – 20056 Trezzo sull’Adda – MI Tel/Fax 029092569 – La proloco è aperta da martedì a sabato – dalle ore 9 alle ore 12 info@prolocotrezzo.com. Vengono organizzate anche visite notturne.