Metodo Classico, non chiamatele solo bollicine!

Metodo Classico, non chiamatele solo bollicine!

 

Lo ammetto, non amo chi parla di spumante Metodo Classico semplicemente come di “bollicine italiane”, come se si parlasse di acqua frizzante o chinotto. Credo, infatti, che le cose vadano chiamate col loro nome, perchè come diceva il buon Nanni Moretti “chi parla male, pensa male e vive male”. Talvolta ci casco anch’io, parlare di “bollicine” è così facile, giornalisticamente accattivante che caderci è un attimo, tuttavia credo che dare peso alle parole sia un modo per “educare ed educarsi” a ciò che di buono sappiamo fare. Siamo poco inclini a valorizzare i nostri prodotti, sempre pronti, noi italiani, a guardare all’estero, poco abituati all’orgoglio nazionale.

I francesi, al contrario, in questo sono dei veri maestri. Ci credono, chiamano le cose come stanno – quando fa loro comodo – e sanno fare marketing. Per gli Champagne, ad esempio, ne hanno difeso la denominazione a tal punto da averne precluso l’utilizzo a tutti gli altri Paesi, comunitari e non (A proposito di Champagne leggi qui e qui la mia recensione su Jacquesson e qui  su Egly Ouriet) e parlano di “metodo champenoise” – non troppo lontano dal nostro metodo classico – , non certo di perlage. Anzi, vi dirò di più, parlano di Champagne, o di Crémant de Loire, d’Alsace e via dicendo. Anche in Francia, infatti, tutti i produttori che spumantizzano, ma sono fuori dalla regione dello Champagne, sono obbligati per legge a denominarli Crémant.

I francesi sanno fare comunicazione, credono nei loro prodotti e sono dei nazionalisti incredibilmente convinti che si dovrebbe imparare da loro, non c’è che dire. Noi italiani, al contrario, ci facciamo autogol, spesso perdiamo credibilità, in patria, come all’estero. Questo per dire che, a mio avviso, non solo si dovrebbe smettere di chiamarle semplicemente “bollicine”, ma si dovrebbe andare oltre, parlando di Franciacorta, di Oltrepò Pavese Medoto Classico, di Alto Adige Medoto Classico e così via. Ma facciamo un passo per volta, per abituarsi ad utilizzare un certo linguaggio ci vuole tempo.

Ed allora, tornando a quello che dicevo all’inizio, diciamo le cose come stanno e chiamiamo, con orgoglio e fierezza, ciò che di buono sappiamo fare. Il Metodo Classico, piaccia o no, non vuol dire bollicine. Chiamarle in questo modo è come sminuirle, come parlare di acqua che frizza nel bicchiere, come immaginare dei granelli di digestivo che si sciolgono nell’acqua.

Parliamo invece di Metodo Classico perchè, dietro a questo nome, si nasconde lo sforzo di produttori che hanno investito tempo, passione e denaro per fare spumanti con una certa complessità, finezza ed eleganza (A proposito di Metodo Classico leggi qui la mia recensione sulla riserva Francesco Iacono 2002). Dietro ad ogni bottiglia si nasconde, infatti, un mondo di attese,  cura,  silenzi in cantinapensiamoci quando apriremo la prossima volta uno spumante Metodo Classico.

Per approfondire…

…leggi qui le riflessioni del noto giornalista, esperto di vini Franco Ziliani  su questo post, dalle pagine del suo blog LeMilleBolleBlog.