Woodstock, la CIA e Jimi Hendrix

Woodstock, la CIA e Jimi Hendrix

Red Ronnie è uno degli esperti di musica più noti del panorama italiano, collezionista e cultore di quei “Favolosi anni Sessanta” che hanno fatto grande la storia del rock. Mi è capitato di parlarci, anni fa, e tra le tanti aneddoti che mi ha raccontato, uno mi è rimasto particolarmente impresso:  “Durante Woodstock la CIA volle eliminare la generazione hippies. Ho parlato con chi  c’era, con chi ha vissuto quei tre giorni, e mi è stato confermato che la CIA mise in giro della droga tagliata male per eliminarli. Fu il tentativo di distruggere una generazione intera, considerata pericolosa, ormai fuori controllo. Non solo, sembra che fu la stessa CIA ad organizzare Woodstock, per concentrare tutti gli hippies in un luogo solo. La prova è che ancora oggi non si sa chi finanziò quei tre giorni di concerto”.

Ammetto di aver trovato  quella teoria assolutamente inverosimile, tanto da aver trattenuto a stento un sorriso malizioso. Facendo una ricerca in rete, tuttavia, i siti complottisti che spiegano analiticamente come sono andati i fatti, sono numerosi. Secondo alcuni Woodstock è riconducibile ad un esperimento estremo tentato dalla CIA nell’ambito dell’operazione Chaos, elaborata nel 1963 dal generale americano William Westmoreland sotto la nuova amministrazione Johnson che avrebbe avuto l’obiettivo di contrastare il comunismo a livello globale, e di eliminare al livello locale, le contestazioni alla guerra del Vietnam. Per approfondire vai qui.

Non saprei dire se si tratta di una leggenda metropolitana, una bufala o se abbia una certa verità storica. Che ognuno mantenga il proprio parere, a riguardo. A me basta la rivoluzionaria esibizione di Jimi Hendrix per capire l’importanza di quel concerto.
L’inno americano suonato senza testo, storpiato volutamente da quei sibili acuti che richiamano gli aerei e le bombe cadute sul Vietnam, fu un dissacrante attacco al potere americano e un richiamo pacifista contro la guerra.