Folle per la regione del Roussillon – prima parte- Il territorio

Folle per la regione del Roussillon – prima parte- Il territorio

Questa dichiarazione pasquale non stupirà qualcuno… 🙂 chiamamente chi era presente ad una delle serate di degustazione migliori a cui abbia partecipato in questo ultimo periodo! Artefice di tutto questo è Stefano Cesana del ristorante Il Chiodo di Usmate che ha organizzato una serata coraggiosa, proponendo il Roussillon, una regione del sud-ovest della Francia ancora poco conosciuta in Italia.

Il Roussillon si apre ad anfiteatro verso il mare, protetto a nord dai monti di Corbières e a sud-ovest dai Pirenei. Il clima è mediterraneo, con inverni dolci ed estati calde e secche. Con la Corsica, è la regione più calda di tutta la Francia, con 2600 ore di sole all’anno, ed un clima secco accentuato dal soffiare del Mistral. Nella zona soffiano complessivamente sette venti differenti, alcuni caldi, altri freddi, che creano un ambiente molto particolare per la vite. Le piogge sono rare, concentrate prevalentemente in autunno e primavera, spesso di carattere torrenziale e dirompente.

La parte interna del Roussillon, nel Minervois e nel Limoux, è più fresca rispetto alla costa, con una buona escursione termica che permette la produzione di qualità di vini bianchi spumantizzati. E’ il caso della Blanchette de Limoux, spumante da uva Mauzac prodotto con Méthode Ancestrale. Questo metodo prevede l’imbottigliamento del vino con un certo grado zuccherino,  permettendo la presa di spuma senza l’aggiunta del liqueur de tirage, come avviene nel Método Champenois.  Un altro vino della zona interna è il Crémant de Limoux, prodotto con Mauzac, Chardonnay e Chenin Blanc

I terreni di questa zona sono estremamente eterogenei, con una variabilità estrema anche in poche centinaia di metri, in base agli avvenimenti delle ere geologiche. In generale il terreno è calcareo, scistoso e sassoso, con grande ricchezza di ferro e minerali. La presenza, in profondità, di terreni più pesanti garantisce grande stress idrico alla vite, fondamentale requisito per fare vini di alta qualità.

L’impatto paesaggistico di questa zona, intervallata da macchia mediterranea e vigneti, deve molto ai lunghi muretti scavati nella roccia, chiamati “peos de gall”, (piedi di gallo), che si sviluppano per migliaia di chilometri. I soli muretti che contengono i vigneti del Banyuls, per esempio, si snodano per oltre 6000 chilometri, rendendo il paesaggio del Roussillon tra i più belli e suggestivi di tutta la Francia.

Gli ettari vitati di questa zona sono 298.000, producendo circa l’80% dei Vin de Pays ed un terzo di tutta la produzione di vino francese. I vitigni rossi più ricorrenti nelle Aoc sono il Carignan (il più diffuso), il Cinsault, Syrah, Mourvedre, tuttavia il più importante è senza dubbio il Grenache, con cui si produce il Banyuls. Questo vitigno è arrivato dalla Spagna col nome di Garnacia, è stato impiantato in Francia come Grenache, è arrivato in Liguria, come Granaccia, ed infine in Sardegna come Cannonau. I vitigni bianchi più ricorrenti nelle Aoc sono il Muscat, il Marsanne, il Roussanne, il Viognier, il PicPoul, la Clarette, il Mauzac, il Bourbouelec e il Macabeo.  

Questa zona è famosa nel mondo per la produzione di Vini Dolci Naturali (VDN) e di Vini di Liquore (VDL). I primi, i VDN, sono dei vini fortificati, la cui fermentazione è stata interrotta aggiungendo al mosto il 10%-15% di alcol vinicolo. Tra i vini più famosi, oltre al Maury (Grenache 100%), citiamo il Banyuls prodotto da un minimo di Grenache al 50% per la versione base, contro il 75% previsto nel caso del Grand Cru (affinato per almeno 30 mesi in botti in ambiante ossidativo). Gli altri vitigni consentiti sono il Macabeo, il Muscat e il Muscat di Frontignan. Esistono anche delle versioni di Banyuls in rosato e bianco, ma sono molto rare.  L’alternanza di temperature diverse, date dalla collocazione delle botti sotto il sole diretto, permette una rapida reazione ossidativa che conferisce al vino delle caratteristiche tipiche ed inconfondibili.

I VDL sono vini fortificati con aggiunta, al succo fresco di uva, di distillato di alcol, non superiore al 17%.

Nella prossima puntata la degustazione guidata di sei vini della regione!