Vini e vitigni autoctoni spagnoli

Vini e vitigni autoctoni spagnoli

Mesi fa, con l’Ais di Milano, ho assistito ad un’interessante serata tenuta da Nicola Bonera, “miglior sommelier d’Italia 2010” sui vitigni autoctoni spagnoli che ha permesso di esplorare vini e zone pressoché sconosciute. E’ un fatto incontrovertibile che il ricco patrimonio ampelografico spagnolo sia ancora poco affermato nel nostro Paese.

I vini più noti, in patria come all’estero, sono senza dubbio i rossi prodotti da Tempranillo, vitigno chiamato in mille modi diversi, in base alla regione vitivinicola spagnola di riferimento.  Ecco una rapida carrellata delle varietà principali, tra le oltre 100 presenti sul territorio.

L’Airen è tra le uve bianche più diffuse, coltivata nel centro e nel sud della Spagna, preferibilmente in zone pianeggianti. E’ considerato un vitigno neutro, che manca di personalità e carattere, spesso utilizzato nella distillazione del Brandy spagnolo.
L’Albarino è un’altra varietà a bacca bianca, diffusa in Galizia nelle DO (Denominaciòn de Origin) Rias Baixas (dal 1988) e Ribeira Sacra. Regala aromi freschi, ma complessi (pompelmo, scorza d’agrumi, frutta esotica), arricchiti da una presenza minerale, sempre riscontrabile al palato. In piena maturità l’Albarino esprime una chiara nota di polpa d’albicocca. In Portogallo è utilizzato per il classico Vinho Verde.
Il Godello è tra i vitigni bianchi più importanti. I viticoltori, in questi anni, hanno saputo migliorarne le tecniche di coltivazione, aumentando la qualità produttiva media. Le caratteristiche varietali danno sentori di albicocca, toni floreali importanti, un’elegante mineralità e un’innata morbidezza. Lo sviluppo della glicerina in questo vitigno, infatti, è ben al di sopra della media, esaltata ulteriormente dal passaggio in legno, affinamento che tutti i produttori amano eseguire. Il Godello si ritrova nelle Do Vadeorras, Bierso, Monhterrei e Ribeira Sacra.  
Hodarrabi Beltza e Hodarrabi Zuri sono due tipici vitigni autoctoni dei Paesi Baschi, il primo rosso, il secondo bianco. Entrambi i vitigni sono da pronta beva, caratterizzati da elevata acidità. Le denominazioni in cui trovarli sono in lingua basca: Getariako Txakolina, Bizkaiako Txakolina e Arabako Txakolina.
Il Macabeo, altro vitigno bianco, conosciuto come Viura nella regione della Rioja, è tra i bianchi più coltivati, con un aroma neutro e buona resistenza all’ossidazione. Anche per questo è utilizzato per la produzione del Cava, lo spumante spagnolo, assieme al Parellada e allo Xarel-lo.
Mencìa è un vitigno rosso che dà vini leggeri, fruttati, freschi e tannici. Ha un carattere simile al Marzemino o al Cabernet Franc, con note fruttate (lampone) e vegetali (foglia di peperone) che col tempo si arricchiscono di aromi evoluti. Le Do del Mencìa sono Bierzo, Valdeorras, Ribeiro, Ribeira Sacra.
Il Parellada è coltivato soprattutto in Catalogna. Come il Macabeo è utilizzato per la produzione del Cava, conferendo allo spumante freschezza e tipiche note agrumate. E’ un vitigno che tende a produrre molto, quindi ha bisogno di un costante lavoro di diradamento in vigna.
Il Verdejo, vitigno bianco, produce un vino molto profumato al naso, con aromi di mela renetta, pera che si evolvono in sentori di nocciola e miele. In genere dà vini strutturati ed equilibrati che, col tempo, tendono ad ossidare. In questi ultimi anni, ha avuto il maggiore rilancio produttivo grazie ad investimenti economici consistenti e innovative tecniche di cantina (iperiduzione e iperossidazione). E’ prodotto nelle DO Rueda, Toro e Clades.

Di seguito i vini corrispondenti alle schede presentate, con relativa degustazione:

A) As Sortes Valdeorras DO 2006 Rafael Palacios: 100% Godello. Viti tra i 18 e 40 anni, cordone royat e spalliera, 3,5 tonnellate per ettaro. Arena da sedimenti di granito. Fermentazione alcolica e malolattica in rovere francese da 300 litri, affinamento sulle fecce fini. Giallo paglierino. L’aroma è agrumato, con una leggera nota di legno, sul finale balsamico. E’ un vino pieno in bocca, di beva facile. Grandissima freschezza gustativa. Punteggio: 88

B) Nora da Neive Albarino Rias Baixas DO 2005 Vina Nora: 100% Albarino. Viti di 28-35 anni a 630 m slm, 1500 ceppi/ha, pergola, 1,5 t/ha. Terreno ricchissimo di ciottoli. Vinificazione e affinamento di 6 mesi in barrique nuove, no malolattica. Giallo paglierino tendente al dorato. Un vino che si apre con lentezza al naso, da cui emerge una bella frutta gialla (albicocca, pesca) ed esotica, con aromi di vaniglia, miele e ritorni di smalto. In bocca sapido e fresco. Punteggio: 86

Naiades Rueda DO 2005 Bodegas Naia (Vina Sila): 100% Verdejo. Viti tra 50 e 90 anni, alberello, 2500 ceppi/ha, a 700 m slm. Resa di C) 5 tonnellate. Terreno alluvionale, ghiaia e argilla. Vinificazione in acciaio con lieviti indigeni a temperatura controllata. 6 mesi in barriques nuove.Giallo paglierino con lampi dorati. Al naso il bouquet è complesso, con fiori appassiti, erba secca, albicocca disidratata, spezie dolci (anice stellato) e un piacevole sentore affumicato. In bocca è fresco e sapido con un retrogusto che conferma la piacevolezza del naso. Punteggio: 90

D) Villa de Corrullòn Bierzo DO 2004 Descendientes de J. Palacios: 100% Mencìa. Viti tra 50 e 90 anni, alberello, 6-7000 ceppi/ha. Ardesia, quarzo, arenaria e argilla. Fermentazioni in legni aperti  e macerazioni di 30-40 giorni. 14 mesi in rovere francese (80% nuove). Rosso rubino. Floreale e fruttato, con aroma molto inteso e persistente. Freschezza in bocca, lunga persistenza, e componente tannica viva. Punteggio: 86

E) Clos Mogador DOC Priorat 2006: 35% Garnacha, 30% Cabernet Sauvignon, 18% Syrah, 17% Carinena. Rosso rubino. Vita tra 12 e 50 anni, spalliera e alberello. Ardesia carbonifera (Llicorella). Fermentazione in acciaio e parte in botti da 500 litri con macerazione di 33 giorni. 16 mesi in rovere francese nuove. Al naso si sente subito un profumo floreale caratteristico (rose appassite) e della frutta macerata sotto spirito. Al palato è meno fine pulito rispetto al primo rosso degustato. Poco morbido. Punteggio: 83.

F) La Lama Ribeira Sacra DO 2006 Dominio di Bibei. Mancia, Garnacha, Bracelao, Bastardo. Rubino. Viti tra 15 e 50 anni. Terreni con predominanza di argilla, a 500 m slm. Macerazione prefermentativa a freddo di 96 ore. Fermentazione alcolica in botti di legno da 500 litri. Successiva macerazione di 3 settimane. Affinamento di 20 mesi in rovere francese da 300 litri. Intenso al naso, sprigiona della marmellata di more, sciroppo di frutta, erbe aromatiche e vaniglia, intervallati da note di resina e bergamotto. In bocca è di corpo, avvolgente con tannini eleganti. Punteggio: 90