Tiramisù alle ciliegie e pistacchi

Tiramisù alle ciliegie e pistacchi

Avrei voluto chiamarlo Tiramisù Italia, in onore dei 150 anni della nostra nazione, ma il pistacchio mi ha “tradito” mischiandosi al mascarpone, così al posto di una bandiera a tre colori, me n’è venuta fuori una a due! 🙁 Poco male, perchè l’intenzione di festeggiare il nostro anniversario è stato soddisfatto nell’utilizzo degli ingredienti: le ciligie di Vignola, i pistacchi, i savoiardi e la Grappa di Raboso. D’altra parte l’Italia non è nuova a tradimenti, voltafaccia, rovesciamento di posizioni e chi più ne ha, più ne metta.

Una storia tutta italiana

A tal proposito mi viene in mente la risposta quanto mai cerchiobottista del ministro Persano che, ad appena un anno dalla nascita dell’Italia, rispondeva all’ammiraglio Albini Agite a seconda dell’occasione, ma tenete sempre presente il bene del Paese“. L’atteggiamento ambiguo si riferiva alla nuova impresa di Garibaldi che, tornato in Sicilia dopo l’impresa dei Mille al grido “O Roma o morte”, stava reclutando volontari per risalire la penisola ed invadere il Lazio. Cavour era già bello che morto (si era sentito male in Parlamento, sembra, litigando ferocemente con Garibaldi che chiedeva di annettere i Mille, considerati “irregolari”, alle truppe regie), e il governo era passato in mano a Rattazzi.

Così, nella classica attesa tutta italiana “dell’armiamoci, partite”, l’ammiraglio Albini aveva lasciato fare e Garibaldi era approdato indisturbato in Calabria. Là, però, l’attendeva una sorpresa quanto mai imprevista: l’esercito in stato d’allerta pronto a sparare. Garibaldi e i suoi si nascondono in Aspromonte, i bersaglieri sulle loro tracce. Ironia della sorte, quelli stessi che gli stanno dietro, i bersaglieri, saranno proprio gli artefici della Breccia di Porta Pia e dell’annessione di Roma capitale… corsi e ricorsi storici. Garibaldi viene raggiunto sull’Aspromonte: è una guerra civile che lui non vuole. Si arrende, ma gli sparano… “Garibaldi fu ferito…”, dodici uomini rimangono sul campo. Così se l’Italia era fatta, gli italiani si erano già sparati addosso solo dopo un anno dalla nascita del nostro Stato. Era il 29 agosto del 1862. Per approfondire ti consiglio di leggere “La Patria, bene o male“. Così anche il mio Tiramisù rappresenta bene la nostra Patria, amata, vituperata, divisa, unita, confusa tra tre colori o solo due.

Tornando ad argomenti più leggeri, ho notato che in rete vanno molto le mini-mono-porzioni.  Io ho voluto esagerare, preparando il mio personalissimo Tiramisù estivo in un ballon di vino, servendolo per due persone… l’idea è stata quella di realizzarne due bicchieri per una cena con un’altra coppia… amici moooolto amici. Il risultato è stato divertente e conviviale, con la mia amica che si affannava col cucchiaio a “grattare” i pistacchi dal fondo del bicchiere, prima che li raggiungesse il suo ragazzo. Una presentazione “diversa” che consiglio di servire ad un gruppo di amici fraterni, dove le buone maniere possono anche lasciare lo spazio a qualche “sbaffo” di tiramisù sulle labbra 🙂

RICETTA

Ingredienti per 4 persone:

  • 250 g di mascarpone
  • 200 g di panna fresca
  • 1 albume d’uovo,
  • 2 cucchiai di zucchero
  • 25 pistacchi
  • 20 ciliegie
  • Grappa, mezzo bicchiere 
  • Savoiardi, 1 conferzione
  • Latte, 1 bicchiere
  • Cannella

Preparazione:

Montate la panna e incorporatela nel mascarpone a cui aggiungerete lo zucchero l’albume montato a neve. Dividete il composto in tre parti. Lavate le ciliegie e frullatele, in un mixer, con un terzo del composto. Fate lo stesso con i pistacchi. Tenere da parte dei  pistacchi e delle ciliegie che taglierete, separatamente, in maniera grossolana. Mischiate il latte con la Grappa che utilizzerete per inzuppare velocemente i savoiardi. Prendere un bicchiere, mettete sul fondo uno strato di savoiradi, sopra la crema di pistacchi a cui aggiungerete quelli tagliati grossolanamente. Un altro strato di savoiardi, la crema “bianca” di mascarpone e panna, poi i savoiardi ed ultimate con la crema di ciliegie a cui aggiungerete quelle tagliate grossolanamente. Ultimate con un poco di cannella e guarnite a piacere con altre ciliegie. Mettete in frogo per due ore e poi servite. Golosissimo! 🙂

Abbinamento:  

Un passito senza ombra di dubbio. Io consiglio una Malvasia delle Lipari Doc, perfetto con un dolce come questo e adatto con tutti  i dolci della tradizione siciliana.